Ma cosa si intende con questa dicitura?
Il Fit Test altro non è che lo strumento scientificamente provato, ad oggi in uso, per convalidare l’efficacia dei dispositivi di protezione per le vie respiratorie forniti dal datore di lavoro, dimostrando la corretta tenuta sul viso del lavoratore.

In questo caso, il datore di lavoro gioca un ruolo fondamentale: è in capo a lui la scelta del dispositivo di protezione più idoneo alla mansione svolta e la valutazione dell’adeguatezza dello stesso per il singolo lavoratore, verificabile ricorrendo a prove di adattabilità del facciale.

La recente norma tecnica UNI 11719, che regolamenta la scelta e la gestione dei DPI a carico del datore di lavoro, norma a cui deve necessariamente fare riferimento, introduce il controllo obbligatorio della tenuta dell’APVR sul viso del lavoratore, accertandosi della perfetta compatibilità della taglia e del modello con la fisionomia del soggetto specifico.
E’ questa la novità stabilita dalla normativa, la cui appendice A è finalizzata ad indicare che esistono due tipologie differenti di Fit Test di cui valersi per svolgere gli accertamenti fondamentali.

I Fit Test qualitativi consentono di controllare la tenuta dei respiratori usando una sostanza percepibile dall’individuo mediante il gusto o l’olfatto, mentre quelli quantitativi permettono di elaborare risultati oggettivi basandosi sul contatore di particelle che calcola il rapporto fra quelle presenti nell’ambiente circostante e quelle all’interno del facciale, oppure misurando perdite d’aria applicando una pressione negativa controllata.

La norma prevede inoltre che, dopo aver effettuato una prima verifica dell’abbinamento di un facciale all’addetto ai lavori, l’operazione è da ripetersi ogni tre anni, ammesso che nel frattempo l’APVR non cambi e che non ci siano variazioni significative nell’aspetto esteriore del soggetto.

Apice chiarisce anche che, essendo diventato obbligatorio, il Fit Test non rientra più fra gli interventi migliorativi previsti dall’INAIL, per quelle aziende che richiedono una riduzione del tasso per l’anno in corso mediante il modulo OT23. Trattasi di un prerequisito di cui l’impresa deve disporre per essere in regola con tutte le disposizioni in materia di prevenzione infortuni e di igiene sul luogo di lavoro.

Nella scelta di un dispositivo di protezione respiratoria, la salute dell’operatore è il criterio principale e grazie ai Fit Test, è possibile avere la certezza che tutti i lavoratori siano protetti in maniera ottimale per prevenire eventuali malattie professionali.

Il nostro team di tecnici formati e qualificati, è in grado di supportare i propri clienti nella scelta ed esecuzione del metodo migliore per le esigenze specifiche di ciascuno, monitorando le scadenze per il rinnovo triennale del test.

Noi di Apice abbiamo a cuore la salute dei lavoratori!